A. (pt. 1)

Il tuo corpo danza
liberandosi
da vincoli e maledizioni,
non batte il ritmo
cadenzato dell'italo disco,
ma accompagna moti circolari
invisibili agli occhi.
Tu mi guardi, mi parli,
io non capisco, sorrido
e mi guardo, così impacciato
così distante e così abitato
dal desiderio di ritrovarti
giusto oltre la punta delle mie dita.
Il sangue scalpita dentro il mio petto
e il mio corpo da marionetta
si muove sghembo e fuori tempo.
Ma che fastidio lo ying e yang,
le figurine nel posto giusto,
noi non saremo complementari
ma un'addizione
tra numeri
primi.

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